Dot Pneumatici: dove si legge l'anno di fabbricazione?

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Su Pneuslove troverai i migliori DOT più recenti sul mercato dei pneumatici, o in ogni caso la produzione più recente per ogni tipo di gomma scelta. 

Ma che cos'è il DOT? Perché è così importante nella scelta del giusto pneumatico? 

Qui di seguito spieghiamo perché è fondamentale avere un DOT recente e quanto questo influisca sulla sicurezza e sulla durata dei pneumatici per la tua auto.

Cos'è e come si legge il DOT?

Uno degli strumenti che il compratore ha a disposizione per sapere quanto sia recente il pneumatico è la data di produzione. Non è necessario fare ricerche: i produttori sono obbligati a stampare la data su ogni pneumatico, sotto forma di sigla.

Il codice DOT (Department Of Transportation) è riportato sulla spalla del pneumatico ed è facile da individuare.

Anche se può sembrare quindi un dato più utile al produttore che al consumatore, non va sottovalutato in quanto ci permette di sapere se il pneumatico che ci stiamo accingendo ad acquistare sia stato realizzato di recente o meno

La data di produzione, infatti, incide moltissimo sullo stato di efficienza del pneumatico stesso, e quindi sulle performance che può offrire nel breve e soprattutto nel lungo periodo.

Come leggere l'anno di produzione dal codice DOT

La data di produzione di un pneumatico è di facile lettura, magari le primissime volte non così immediata, ma con la pratica e con le giuste conoscenze risulterà semplice da intuire. Noi di Pneuslove consigliamo di fare molta attenzione a questi dati e a come leggerli poiché sono uno strumento fondamentale per il consumatore per comprendere al meglio cosa si stia acquistando. 

Per i pneumatici prodotti prima del 2000 è presente un codice a tre cifre, posto subito dopo il codice che identifica invece il luogo di produzione. Dall'anno 2000 la sigla è stata semplificata aggiungendo un quarto numero, e ora comprenderemo anche il perché.

Gli pneumatici prodotti prima del 2000, ormai introvabili in commercio, si possono ancora vedere su veicoli storici.

Delle tre cifre presenti, le prime due indicano la settimana, mentre la terza indica l'anno di produzione. Considerando che questa normativa è presente dagli anni '80, si può facilmente intuire che in anni come 1989 e 1999 si potrebbe creare confusione. Per questo si è pensato di stampare un triangolino a fianco dell'ultima cifra per indicare la decade degli anni '90. 

Per quanto riguarda pneumatici prodotti a partire dal 2000 la situazione è più semplice in quanto grazie all'introduzione del quarto numero anche gli anni sono scritti in duplice cifra. 

Troveremo quindi come in precedenza le prime due cifre a evidenziare la settimana di produzione, e ora le ultime due cifre indicano l'anno. Ad esempio, un pneumatico prodotto nella ventottesima settimana del 2019 presenterà il codice 2819.

Importanza e benefici del controllo dell'età delle gomme 

Parlando di gomme nuove, sapere il momento esatto in cui sono state prodotte mette al riparo il consumatore dall'acquistare pneumatici non perfettamente efficienti. Consigliamo infatti di comperare pneumatici che siano stati prodotti entro l'anno dalla data in cui si effettua l'ordine. 

Assolutamente da evitare invece pneumatici che presentano una data di produzione oltre i due anni dalla data in cui si acquistano, in quanto considerate già vecchie e non più in grado di offrire standard di tenuta e quindi di sicurezza alla guida degne del modello appena prodotto. 

Noi di Pneusolve indichiamo sul nostro portale per ogni modello presente il DOT così da far notare la freschezza dei pneumatici proposti a ulteriore garanzia della loro qualità e quindi degli standard di tenuta, sicurezza e durata garantiti dallo stesso costruttore, cosa che invece non si può dire di pneumatici non di recente produzione. 

Normativa e aspetti legali legati al DOT dei pneumatici

Al riguardo esiste una normativa attualmente in vigore, nello specifico la Direttiva n. 92/23/CE oltre al Regolamento ECE/ONU n. 30 relativa alle autovetture, rende obbligatorio per i costruttori riportare sul fianco degli pneumatici la data di fabbricazione della gomma. 

Le normative così espresse sono state concepite con l’intento di garantire una sorta di tracciabilità, specialmente nel caso in cui si debba risalire ad uno specifico lotto di produzione del pneumatico a seguito di difetti o anomalie riscontrati dopo la sua immissione sul mercato e poter quindi effettuare prontamente eventuali azioni di richiamo. 

Va fatto notare in questo caso però che la sigla DOT completa non è obbligatoria in Europa, che infatti comprende anche la sigla dello stabilimento di produzione, la misura del pneumatico e il codice del produttore. 

Tuttavia la data di produzione va riportata obbligatoriamente, e quindi è impossibile che non sia presente. La sigla DOT sarà comunque presente poiché gli stessi pneumatici generalmente vengono prodotti sia per il mercato europeo sia per gli altri dove è obbligatoria.

Conservazione ottimale e durata della vita di un pneumatico H2

Sebbene la data di produzione sia fattore imprescindibile per valutare se un pneumatico può o meno garantire le sue performance, c'è un altro aspetto che vale la pena considerare e che se vogliamo risulta anche legato alla data stessa di produzione, ovvero la conservazione dei pneumatici

Potremmo quindi anche trovare un set di pneumatici non di così recente produzione che, se ben conservato, può offrire prestazioni migliori rispetto a un omologo di recente produzione ma conservato in maniera non idonea. 

Gli errori più comuni in tal senso sono relativi all'esposizione dei pneumatici a grandi sbalzi termici o peggio, all'esposizione agli agenti atmosferici

Facendo riferimento a questi aspetti, bisogna tenere presente che la mescola di cui sono composti i pneumatici tende a dilatarsi e restringersi a seconda della temperatura, e se avviene in maniera repentina come con uno sbalzo termico rapido, intacca in maniera grave lo stato di salute della mescola stessa, compromettendone le caratteristiche. 

Per una corretta conservazione esistono le norme nazionali UNI 11061 che stabiliscono precise istruzioni per assicurare un corretto immagazzinamento degli pneumatici con precisi riferimenti a umidità, luce e temperatura. Il fine è quello di conservare le caratteristiche dei pneumatici quanto più a lungo possibile.

I magazzini di stoccaggio devono essere freschi, asciutti e con una leggera aerazione. La temperatura consigliata è inferiore ai 25°C, con una protezione attiva dalla luce solare e da fonti dirette di calore, tenendo lontani quindi i raggi UV, solventi e olii che potrebbero danneggiarne la superficie.

Sempre relativamente alla conservazione bisognerebbe anche stare attenti alla posizione in cui vengono mantenuti prima di essere venduti. Se questi, infatti, non vengono girati periodicamente, ad esempio, è quasi assicurata la deformazione del battistrada data dalla forza di gravità che preme sempre nello stesso punto. La deformazione conseguente rende le gomme non più idonee per l'utilizzo su strada. 

Inutile spiegare che questo compromette in maniera tangibile la tenuta di strada e quindi la sicurezza in generale. Ecco perché è importante affidarsi a rivenditori certificati e d'esperienza come noi di Pneuslove, così da avere la certezza di acquistare pneumatici di recente produzione e conservati nel miglior modo possibile a tutto vantaggio della sicurezza alla guida.

Consigli per controllare l'usura e lo stato di invecchiamento dei pneumatici

Bisogna fare una precisazione: sebbene non esista una legge che indica con precisione ogni quanto vanno sostituiti gli pneumatici in relazione alla loro età, sussistono tuttavia delle norme per quanto concerne il battistrada. In aggiunta ci sono strumenti professionali che possono misurare lo stato della mescola, e quindi darci un'idea se quanto misurato sia in linea con gli standard del produttore. 

Partendo dal primo punto, ovvero lo spessore del battistrada, questo dovrebbe essere superiore o uguale a 1,6 mm, facilmente misurabile tramite la ormai famosa prova con la moneta da 2 €. Più complessa la misurazione della mescola, effettuabile con un durometro. 

Ecco perché sarebbe opportuno effettuare una scelta di pneumatici quanto più di recente produzione e, nel caso della sostituzione periodica, conservarli o farli conservare seguendo quanto più scrupolosamente le normative vigenti. Solo così si può avere la certezza di pneumatici efficienti.